The Red Lion analizza con ironia e spietatezza il mondo pieno di contraddizioni e ambizioni del calcio dilettantistico, illuminato/oscurato dalla chimera delle giovani promesse di essere lanciate nel paradiso del professionismo. Intorno a un giovane talento si muovono l’allenatore e l’anziano factotum della squadra che, ignari dei problemi del ragazzo, cercano di trarre profitto dalle sue capacità. The Red Lion non parla solo di calcio ma è anche una riflessione amara e profonda sulla lealtà e il senso di appartenenza. Il lirismo di certi passaggi contrasta con il linguaggio a tratti violento e con l’avidità e la mediocrità che aleggia nello spogliatoio dove si svolge l’intera pièce. Patrick Marber ci invita, attraverso un argomento cross-generazionale e di immediata ricezione, a riflettere sulla perdita di valori che oggi riguarda tanti altri contesti del contemporaneo. L’ambientazione in una provincia della Campania mira a rendere più evidente l’universalità dei temi trattati e ad annullare la distanza che spesso distorce la percezione e la lettura dei testi anglosassoni. D’altra parte, Italia e Inghilterra, seppur con talune differenze, condividono una passione sfrenata per il calcio: The Red Lion è quindi un testo attuale, graffiante ma allo stesso tempo poetico, che tende a generare un forte senso di prossimità e di identificazione anche nello spettatore italiano.
La messa in scena semplice, simbolica, punterà a valorizzare le performance attoriali di un cast d’eccezione: Nello Mascia e Andrea Renzi, apprezzati interpreti tra i più validi nel panorama
italiano, si aggiunge il giovane Simone Mazzella. I tre daranno voce alle anime perse che, tra un calcio e l’altro, si confrontano e si scontrano nel logoro e affascinante backstage di un campetto malridotto della provincia italiana, incarnando amaramente sogni e sconfitte di tutti noi.

Marcello Cotugno