dal 11 Febbraio al 16 Febbraio 2020
MILA BOERI, ANNAGAIA MARCHIORO, CHIARA STOPPA, VIRGINIA ZINI
LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
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martedì 11 febbraio ore 21.00
mercoledì 12 febbraio ore 21.00
giovedì 13 febbraio ore 21.00
venerdì 14 febbraio ore 21.00
sabato 15 febbraio ore 17.00 e 21.00
domenica 16 febbraio ore 17.00
Via della Mercede 50 – 00187 Roma
call center 06 6794753
attivo dalle 16:00 alle 18:00 dal martedì al sabato
whats app 345 9409718
orario apertura al pubblico
dal martedì al sabato 16:00 - 19:00
la domenica la biglietteria apre al pubblico in orario di spettacolo, se previsto
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di
WILLIAM SHAKESPEARE ADATTAMENTO EDOARDO ERBA
ALLA FISARMONICA GIULIA BERTASI
SCENE FEDERICA PELLATI COSTUMI KATARINA VUKCEVIC
LUCI GIULIANO ALMERIGHI CONSULENTE MUSICALE FEDERICA FALASCONI
ASSISTENTE ALLA REGIA GIADA ULIVI
Regia di
SERENA SINIGAGLIA
Produzione di
FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI – TEATRO BELLINI E ATIR TEATRO RINGHIERA
La scrittura di Edoardo Erba e la regia di Serena Sinigaglia riadattano, tagliano e montano con ironia Le allegre comari di Windsor, innestando brani, suonati e cantati dal vivo dal Falstaff di Verdi.
In scena solo la signora Page, la signora Ford, la giovane Anne Page e la serva Quickly, che danno parola anche ai personaggi maschili, assenti ma molto presenti: mariti, amanti, e, soprattutto, il più grande, non solo per stazza, Falstaff. Da lui tutto comincia e con lui tutto finisce. Le lettere d’amore che il Cavaliere invia identiche alle signore Page e Ford sono lo stimolo per trasformare il solito barboso e very british pomeriggio di tè in uno scatenato gioco dell’immaginazione, del desiderio, del divertimento. “Punire” quel porco di Falstaff, che osa far loro esplicite richieste d’amore, diventa il grimaldello per sentirsi ancora vive. Senza Falstaff, non ci sarebbe divertimento o sfogo per le signore Page e Ford, che, come le Desperate Housewives, sono donne di mezza età, borghesi, annoiate e un pizzico bigotte, con routine consolidate, mariti assenti e desideri sopiti.
«Per la sua ostentata dissolutezza in Falstaff si possono scorgere dei tratti di Don Giovanni e respirare aria buona di libertà; nella sua evidente “decadenza” si rispecchia quanto di più umano e disarmato si possa concepire», ci racconta la Sinigaglia, che ha voluto in scena anche una fisarmonicista che, oltre a suonare dal vivo le note di Verdi, interpreta Fenton, il grande amore di Anne, «un ruolo “en travesti” – prosegue – come vuole la tradizione shakespeariana (ma al contrario!)».
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