Ci è capitato, specie da bambini, di dare vita a cose inanimate, di attribuire loro un’anima, una volontà, una vita autonoma. Succede anche nelle favole. E forse questa è proprio una strana favola familiare contemporanea.
Nel salotto-cucina di una casa borghese tre oggetti “animati” e un ospite inatteso raccontano dai loro particolarissimi punti di vista la storia della famiglia Perfetti (che vedremo e immagineremo solo attraverso i loro racconti). Tre punti di vista particolarissimi perché molto strani sono gli “oggetti” che parlano (interpretati da tre attrici): una Banconota, una Busta di Insalata e il Cursore del computer di famiglia. Più un quarto personaggio per sua natura inatteso: il Destino (interpretato da un attore).

Come ogni personaggio che si rispetti ognuno dei Nostri ha un passato con cui fare i conti e i desideri del presente con cui misurarsi.
La Banconota ha avuto una vita complessa. È stata in un distributore automatico – esperienza opprimente – è stata usata per pippare varie strisce di coca, è stata sventolata mentre qualcuno diceva “e lo sai che ci faccio con questa, mi ci pulisco il culo!”. Ora si trova su tavolo del salotto e ciò che spera è di rincontrare quella carta di credito di cui si è innamorata nel portafoglio di un tedesco.
La Busta di Insalata è molto nervosa: muore – cioè scade – oggi. Se nessuno la mangerà la sua vita sarà stata inutile. Quando il frigorifero viene aperto cerca di farsi notare, invidia gli altri alimenti che la famiglia mangia più volentieri, conosce l’onta di essere messa in tavola e poi rimessa in frigo perché i commensali per una notizia improvvisa devono all’ultimo uscire di casa.
Il Cursore fa la vita più interessante, ma anche più stressante, dei tre. Clicca – suo malgrado – su notizie devastanti, stragi, omicidi. E poi, senza soluzione di continuità, su tette, culi e altre improbabili evoluzioni. Conosce intimamente i gusti dei componenti della famiglia: con il padre sa che finirà su R.it, con i figli su Instagram. Ma è anche gravemente corresponsabile del dramma che la famiglia sta vivendo.
Infatti è per un clic sbagliato che tutti i familiari sono stati messi a parte dal padre-marito di una tresca che nessuno doveva sapere. Con la sorella gemella della moglie, oltretutto. È questa la vicenda che seguiremo dai tre inusitati punti di vista.
E infine comparirà in scena il Destino – stanco, in vestaglia, annoiato – che sente ormai di non contare più niente, che i suoi piani vengono continuamente frustrati (ha perfino perso i suoi fondamentali fogli con gli appunti). Un Destino che non è più padrone del suo destino. Si deve quindi acconciare a improvvisare. Ma in qualche modo riuscirà a portare a compimento le storie individuali e collettive della famiglia Perfetti. Una conclusione che porterà a una nuova presa di coscienza da parte della famiglia Perfetti e dei Nostri tre protagonisti.

E vissero tutti quanti – per un altro po’ – ansiosi e felici.
Giacomo Ciarrapico