In The Merry Wives of William tre vedove si incontrano all’anniversario della morte del loro amato. Sono tre “donne” della sua vita: la moglie, e sappiamo per certo che l’ha avuta; l’amante e, anche se non lo sappiamo, possiamo sospettare che la fedeltà non fosse una delle sue doti; un personaggio, anzi il personaggio femminile per eccellenza, diventato l’emblema della sua drammaturgia, Giulietta. Il caso le fa incontrare in un momento tragico: stanno piangendo l’amore perduto e vogliono suicidarsi. Ma la vicenda prende una strana piega quando scoprono che non è solo il dolore ad accomunarle: è anche l’uomo che hanno perso, lo stesso, William! Il dolore si trasforma in rabbia, la disperazione in complicità: in bilico tra follia e realtà, le tre donne compiono un percorso di “consolazione”, alternando riso e pianto, in un susseguirsi di quadri comico-surreali in cui si incastonano pagine tra le più famose del bardo (da Romeo e Giulietta, a Macbeth, a Otello ai Sonetti), per celebrare così, con note e parole, l’attualità del genio shakespeariano.

NOTE DI REGIA:
Giocando sul titolo di una delle più celebri commedie shakespeariane, Laura Pasetti mette in scena uno spettacolo sperimentale che unisce teatro e musica, fondendo il linguaggio seicentesco di Shakespeare con quello della musica classica contemporanea in un mix potente di commedia in salsa anglosassone e virtuosismo strumentale. Traendo spunto dal mimo, dal grammelot, dal concerto teatrale e dalle tecniche strumentali contemporanee, la regista Pasetti immerge con gusto british tre musiciste nell’arte teatrale, in un surreale divertissement all’inglese, una bomboniera di sperimentazioni in chiave fresca ed accattivante. Le tre protagoniste si muovono all’interno di situazioni surreali delineate in quadri indipendenti ma che, al tempo stesso, si intrecciano agli altri attraverso la musica che, in questo spettacolo, non è un semplice accompagnamento o una cornice ai margini. È protagonista insieme alla parola e scandisce il percorso drammaturgico dei personaggi e delle situazioni. Le note danno corpo alle parole e, a volte, si sostituiscono ad esse stimolando l’immaginario dello spettatore.

Lo spettacolo si presenta snello (dura poco più di un’ora) e pensato per un pubblico trasversale: è estremamente godibile a diversi livelli, in quanto avvalendosi di una comicità all’inglese con ritmi serrati e colpi di scena surreali, rende immediati i contenuti colti che vuole trasmettere, dalla musica contemporanea a Shakespeare in lingua originale.  L’uso della lingua inglese adoperato nei dialoghi è estremamente semplice e richiede competenze di base. Lo spettacolo, comico e colto, intercetta un pubblico ampio per fasce sociali, culturali e anagrafiche, e presenta contenuti fortemente validi anche a livello didattico.