Gentili Spettatori,

In ottemperanza alle disposizioni adottate dallo Stato italiano al fine di contrastare la diffusione del COVID 19, la Sala Umberto ha disposto la sospensione delle proprie attività. Pertanto gli spettacoli previsti in cartellone dal 5 marzo al 3 maggio non avranno luogo.


LO SPETTACOLO "SWEET LITTLE MYSTERY" SARA' RIPROGRAMMATO NELLA PROSSIMA STAGIONE 2020/2021

I biglietti di ingresso acquistati presso il botteghino del teatro, online e presso le prevendite autorizzate restano validi per le nuove repliche.


Sarah-Jane Morris, una delle maggiori cantanti soul, jazz e R&B del Regno Unito, propone un concerto tributo al geniale e ribelle cantautore scozzese John Martyn. Verranno presentati i brani più celebri di John Martyn con l’interpretazione e gli arrangiamenti di Sarah Jane Morris e Tony Remy dall’album “Sweet Little Mystery. The songs of John Martyn”, già pubblicato con grande apprezzamento della critica in UK e in uscita in Italia a luglio.
Sarah Jane Morris e Tony Remy hanno completamente rivisitato le canzoni di John Martyn, mantenendone l’originaria fragilità ipnotica. La voce di Sarah Jane Morris non fa rimpiangere l’originale per estensione e intensità, e gli arrangiamenti e il groove di Tony Remy la esaltano.
Questo progetto si realizza nel pieno rispetto del genio sublime di John Martyn nel decennale della sua prematura scomparsa a soli 60 anni, un artista irrequieto e spesso autodistruttivo, con una voce unica, capace di composizioni di incredibile audacia e struggente dolcezza. Nonostante una vita turbolenta, John Martyn vanta una produzione musicale molto ampia, allo stesso tempo coraggiosa e toccante, dalla bellezza complessa e dalle profonde atmosfere. La musica di John Martyn ha influenzato un’intera generazione di suoi coetanei, amici e fan. La sua eredità risuona anche a distanza di anni dalla sua scomparsa, accolta sempre con grande successo in tutto il mondo. La sua voce seducente, il suo talento musicale, le sue canzoni vivranno per sempre negli annali della storia della musica popolare.
Sarah Jane Morris sarà accompagnata sul palco da Tony Remy alla chitarra, Tim Cansfield alla chitarra, Henry Thomas al basso e Martyn Barker alla batteria.
Da oltre trent’anni Sarh Jane raccoglie applausi e ottime critiche in tutto il mondo grazie alla sua magnifica voce soul e la sua potenza emotiva. Mossa dalla ferma convinzione che il potere della musica possa avere effetti positivi sulle persone, Sarah Jane Morris coltiva da sempre la sua ispirazione, davanti ad un pubblico fedele, rapito dal suo stile musicale indipendente e grintoso.


 

Sarah Jane Morris omaggia Martyn - Potere della voce che tocca l’anima
Parte con “Into my arms” di Nick Cave ed è subito una pugnalata al cuore. Sarah Jane Morris porta in Sala Maffeiana il suo tributo al grande cantautore scozzese John Martyn, ma in realtà il suo recital è una celebrazione del songwriting angloamericano che comprende anche John Lennon (una “Imagine” dalla melodia stravolta), Eric Clapton («La sua versione di “May you never” ha reso ancora più famoso Martyn»), Janis Joplin e Bob Dylan (“I shall be released”).

«A Martyn sarebbe piaciuto stare in compagnia di cantautori di questo livello», dice Sarah Jane a proposito dell’artista scomparso negli anni 2000 dopo aver lasciato un segno indelebile sul folk e sulla musica popolare britannica degli anni ’70. La Morris è in Sala Maffeiana, per il concerto organizzato dall’agenzia Omnia Events and More, con due chitarristi: Tony Rémy e Tim Cansfield, con cui scrive, incide e va in tour da anni. Il grande interplay fra in due musicisti fa sì che le canzoni scorrano con grande eleganza, merito anche della voce di Sarah Jane, che sale e soprattutto scende le ottave con naturalezza.

Ogni singolo brano è una gemma, ma sopra tutti si stagliano “Solid air” (che Martyn scrisse per un altro cantautore inglese, Nick Drake) e “One world”. E nel finale riesce a far cantare tutta la sala con il ritornello di “Don’t want to know”, che il cantautore scozzese scrisse ispirato da uno scambio di battute con sua moglie Beverley. «Mi piacerebbe scrivere una canzone sul male», le disse un giorno. E lei: «Io non voglio sapere nulla del male; voglio solo sapere di più dell’amore».
Giulio Brusati